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Reinhard Markner schreibt mir: "Es geht um die unbefristete Schließung der Universitätsbibliothek Pisa aus Gründen der Gebäudestatik. In Italien kann so etwas leicht dazu führen, daß die betroffene Institution für Jahrzehnte außer Gefecht ist."


"All’attenzione del Sindaco di Pisa, dott. Marco Filippeschi
All’attenzione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pisa
All’attenzione della Provincia di Pisa
All’attenzione del Servizio Cultura della Provincia di Pisa
All’attenzione  della  Direzione  Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della
Regione Toscana
All’attenzione della Direzione generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il diritto d’autore
All’attenzione degli studiosi e degli utenti della Biblioteca Universitaria di Pisa
All’attenzione della comunità tutta di Pisa

Come è noto, con provvedimento dello scorso 29 maggio, il palazzo della Sapienza, sito in via Curtatone e Montanara 15 a Pisa è stato chiuso al pubblico; con esso sono state chiuse anche la Facoltà di Giurisprudenza, ospitata in tale sede, e la Biblioteca Universitaria, sita al primo piano dell’edificio. Le ragioni della chiusura sono senz’altro serie (gravi rischi alla statica dell’edificio), e non c’è ragione per mettere in discussione un tale provvedimento. Tenendo conto che il problema era noto da tempo e che la Direzione della Biblioteca ha più volte sollecitato
l’attenzione della comunità cittadina e degli uffici competenti su questo fronte, occorrerebbe forse discutere della scarsa lungimiranza che ha portato a un evento come questo: ciò va detto anche alla luce di alcune notizie contrastanti che si apprendono dai giornali
e dagli altri mezzi di comunicazione, notizie che non gettano buona luce sulla condotta di altri ospiti del palazzo della Sapienza.
Quel che importa è che la chiusura coatta del palazzo della Sapienza comporterà disagi  assai  rilevanti  per  l’intera  comunità  di  persone che afferivano a questo edificio. Se la chiusura del polo di Giurisprudenza ha in qualche modo trovato una serie di soluzioni
alternative, non pare che lo stesso possa dirsi per la Biblioteca Universitaria. L’ingente quantità di documenti conservati presso la Biblioteca richiede di considerare il problema con cautela e insieme con accortezza, in ragione della straordinaria qualità dei materiali
che essa conserva, tale da renderla uno dei poli bibliografici più importanti e più rinomati dell’intera Toscana.
La città di Pisa si trova infatti nella felice condizione di poter disporre di rilevanti raccolte librarie in poche centinaia di metri quadrati: la Biblioteca Universitaria, la Biblioteca della Scuola Normale Superiore, la Biblioteca della Scuola Sant’Anna e quelle
dei Dipartimenti universitari. Ognuna di queste biblioteche è specializzata in determinati ambiti della ricerca, e questo insieme armonioso è senza dubbio uno degli elementi qualificanti per gli studi universitari a Pisa. In particolare, con il suo rilevante patrimonio, la Biblioteca Universitaria garantisce un nucleo storico che non è sostituibile con alcuna delle altre raccolte pisane, e che si distingue anzi con estrema chiarezza nel panorama delle biblioteche universitarie italiane.
La Biblioteca conserva materiali di enorme pregio: molti conoscono i pregevolissimi manoscritti del fondo Rossellini e quelli provenienti dall’Hortus pisanus. Numerosi sono gli incunaboli e numerosissime sono le edizioni cinquecentesche, alcune delle quali in esemplare unico o con note di possesso illustri (Benedetto Varchi, Scipione Ammirato, Anton Maria Salvini, etc.). Molti di questi volumi provengono dalla raccolta Palatina di Firenze, trasferiti a Pisa nel 1771, e alcuni di essi erano già parte delle collezioni Medicea Palatina e Lotaringia Palatina di Firenze. Di enorme interesse sono i libri provenienti dalle raccolte di Anton Francesco Gori, di Angelo Fabroni, di Alessandro D’Ancona,  della  famiglia  Orsini  Baroni.  La straordinaria preziosità di tutti questi documenti è dimostrata dall’interesse che studiosi di tutto il mondo hanno sempre rivolto al patrimonio della Biblioteca Universitaria. Enorme è la raccolta di pubblicazioni periodiche, sette- otto- e novecentesche, molte delle quali di difficile reperibilità. Ed è quasi inutile ricordare  come la Biblioteca, in ragione dell’obbligo del deposito librario delle 
opere stampate a Pisa e nella sua provincia, raccolga anche numerosissimi periodici correnti, a loro volta difficilmente reperibili in altra sede: il dettaglio non è irrilevante, dal momento che, in ragione del costo di alcune riviste, le altre biblioteche pisane ne hanno in molti casi dismesso gli abbonamenti.
In attesa di una soluzione, con la chiusura della Biblioteca tutti questi materiali resteranno inaccessibili al pubblico, con l’effetto concreto di bloccare sine die le ricerche di
molti studiosi attivi a Pisa, in Toscana e fuori. A questo si aggiunge poi un altro rischio,
tutt’altro che remoto: che cioè l’inestimabile patrimonio della Biblioteca Universitaria 
venga non solo reso momentaneamente inutilizzabile, ma anche lasciato nei prossimi
mesi in condizioni non adeguate, almeno fino a quando non si troverà una qualche soluzione. Per limitarsi a ricordare solo alcuni dei grossi problemi che minacciano i volumi
antichi e moderni, è chiaro che, in mancanza delle opportune e anzi necessarie misure di
tutela del materiali cartacei, una eccessiva umidità o l’esposizione ai tarli o alle muffe 
danneggerebbero volumi e documenti in modo irreversibile, con enorme perdita non solo per gli utenti, ma anche per la città tutta e per il mondo della ricerca, italiana e straniera.
Con la presente petizione, che si unisce alle richieste già formulate dai dipendenti
della Biblioteca negli scorsi giorni, si chiede una ponderata presa di posizione da parte
degli enti competenti. In particolar modo, sembra lecito auspicare:
- che, pur nei limiti imposti da una soluzione d’urgenza, si possa garantire a questo straordinario patrimonio una sede che – per quanto temporanea – possa essere adeguata, capace di accogliere nel migliore dei modi possibili i documenti che
la Biblioteca conserva;
- che i fondi della Biblioteca possano rimanere vicini alla realtà alla quale per lungo tempo essa è stata e rimane legata;
- che la Direzione e il personale della Biblioteca possano essere fattivamente partecipi delle scelte che riguarderanno la destinazione futura dei materiali librari e
la relativa conservazione di essi;
- che, se non in maniera integrale, almeno una parte significativa dei volumi e dei
manoscritti conservati dalla Biblioteca possa essere reso fruibile alla comunità
degli studiosi e alla comunità tutta di Pisa entro tempi il più possibile brevi e in
forma adeguata al valore testimoniale di essi;
- che  una  maggiore  sensibilità  su  questo  fronte  possa  venire  da  parte  dell’intera 
comunità cittadina, oltre che da parte delle realtà amministrative e dalla comunità universitaria tutta;
- che, nel fronteggiare questa emergenza, possa essere meno scontato pensare a un
maggiore interesse da parte delle realtà istituzionali alle quali ci si rivolge verso
il prezioso materiale conservato dalla Biblioteca Universitaria.
Nella speranza che queste parole possano trovare un pubblico sensibile, è gradito inviare i più cordiali saluti. "

Siehe auch
http://molly.pisa.sbn.it:3000/it/news/notizie/chiusura/

http://www.firmiamo.it/per-biblioteca-universitaria-pisa
 

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